ALLEVATORI CONTRO LA CARNE VEGETALE

Pubblicato il 3 Dicembre 2019

La cosiddetta finta carne o “carne vegetale”, quella che ha un sapore molto simile alla carne tradizionale ma che è fatta senza uccidere animali, fino a pochi anni fa non esisteva, mentre ora sempre più persone la conoscono e la consumano. La carne vegetale è promossa da chi la produce come un’alternativa più etica ed ecologica alla carne, ma che non comporta rinunciare al gusto e alla consistenza della carne: sta avendo molto successo e ha grandi prospettive di crescita.

La cosa piace molto a molte persone ma, come racconta la stampa americana, non è affatto gradita a chi produce la “carne vera”, e pensa che quella sia l’unica carne possibile.

Il successo della carne vegetale si può misurare in molti modi: dalla rilevanza sempre maggiore delle due principali aziende che se ne occupano – Impossible Foods e Beyond Meat, che quest’anno si è quotata in borsa – fino al fatto che molte catene di fast food, tra cui Burger King e McDonald’s, stanno scegliendo di venderla, con risultati descritti come molto soddisfacenti.

La carne vegetale sta andando forte perché, a differenza di precedenti alternative alla carne che con la carne non avevano proprio niente a che fare (per esempio gli hamburger di tofu), è fatta per assomigliare il più possibile alla carne, e quindi sanguinare, sfrigolare sulla piastra, e avere sapore e profumo molto simili a quelli della carne.

Non è un prodotto per vegetariani, insomma, ma come possibile concorrente della carne per chi mangia la carne ma vuole mangiare qualcosa di più sano e che non devasti il pianeta.

Per ora la carne vegetale sta tentando soprattutto di riprodurre il sapore e la consistenza di hamburger e polpette di carne bovina. Motivo per cui a opporsi soprattutto alla carne vegetale sono gli allevatori di bovini: l’industria della carne animale sta provando in molti modi a opporsi alla carne vegetale: con la pubblicità, con la tecnologia, con la scienza e con la politica, quasi sempre girando intorno a una sola importante questione che riguarda cosa si può chiamare carne e cosa no.

A chiedere che la carne non venga chiamata carne, e non possa essere venduta sugli stessi scaffali della carne tradizionale, sono associazioni di categoria e gruppi di pressione che riuniscono diversi allevatori americani.

Gli allevatori di carne hanno sviluppato persino un assistente digitale, consultabile anche tramite i dispositivi vocali di Google e Amazon, che si chiama Chuck Knows Beef (“Chuck, esperto di carne”) e che risponde a varie domande sulla carne. Se gli si chiede quale sia la migliore alternativa alla carne, la sua risposta è: «Ancora più carne»


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