DRONI IN AZIONE PER CONTROLLARE I PARCHI PUBBLICI

Pubblicato il 9 Dicembre 2019

Torino si candida a diventare la prima città italiana sorvegliata dall’alto con droni a volo automatico, prerogativa oggi solo militare.

Laboratorio di questa vigilanza aerea, finalizzata al miglioramento della sicurezza in ambito urbano, sarà dal prossimo anno il Parco del Valentino, dove i runner e i frequentatori degli spazi verdi sperimenteranno il monitoraggio con droni dotati di telecamere ad alta definizione e termocamere capaci di «osservare» al di sotto delle chiome degli alberi e di notte.

Altre città europee li stanno utilizzando: un drone della polizia di Madrid, utilizzando telecamere termiche è stato impiegato per scovare una piantagione di marijuana alla periferia della città. La polizia di Berlino, soprattutto dopo l’attentato terroristico ai mercatini di Natale del 2016, ha rafforzato la dotazione tecnologica dell’unità di intervento speciale con alcuni droni, in grado di orientare e monitorare dall’alto le operazioni. In Galizia sono stati investiti più di 160 milioni per sostenere studi di ricerca e potenziare le dotazioni tecnologiche degli enti territoriali che si occupano di ambiente, utilizzando droni subacquei per la tutela delle acque.

La polizia locale di Torino, attraverso la sua unità di investigazioni scientifiche, da qualche mese ha creato una “drone unit” e nei prossimi mesi si passerà alla fase di sperimentazione, spiegando innanzitutto ai cittadini le potenzialità di questo servizio di vigilanza. Dovranno comprendere che quelle macchine non sono solo degli oggetti che volano sulla testa, ma sono un presidio di sicurezza. Se un cittadino va a correre al mattino al parco, sa che c’è qualcuno attraverso quel drone che lo protegge.


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