IL PIEDE DI LIUTPRANDO AL BATTISTERO DI FIRENZE

 

A Firenze, vicino al Duomo e nella piazza che ne prende il nome, sorge il battistero di San Giovanni Battista, che sicuramente ricordate per i suoi splendidi marmi bianchi e verdi e per l’imponente pianta ottagonale!
Ma forse non avete mai notato un particolare che riguarda le colonne della porta sud. Qui infatti sono incisi due rettangoli: uno è chiamato il piede fiorentino, l’altro è detto il piede di Liutprando.

Che stranezza, penserete! Ma la cosa è poco strana se si ricorda che in passato le parti del corpo venivano normalmente utilizzate come misure di riferimento. E queste parti erano diverse da città a città per cui orientarsi risultava difficile. Forse per ciò, e probabilmente per evitare possibili imbrogli, le misure venivano incise sui muri di edifici di riferimento e di sicura affidabilità. Proprio come è al Battistero di Firenze.
Strano semmai è che a Firenze uno dei due rettangoli sia attribuito al piede di Liutprando, un re longobardo dell’VIII secolo. Il fatto è che Liutprando cercò di unificare i territori che i Longobardi avevano occupato, unificandone anche i sistemi di misura.
Che poi ci sia di mezzo il piede di Liutprando, e non per esempio il braccio, viene spiegato da una leggenda. Questa leggenda racconta che un giorno, informato di imbrogli nelle compravendite, il re decise di usare il suo piede come unità di misura. E, per miracolo, il piede produsse un’impronta indelebile sulla pietra.

Di fatto, il cosiddetto piede di Liutprando, rimasto nell’uso comune ben oltre la vita del re, variò nel tempo tra i 38 e i 51,5 cm, intesi come risultato della somma della lunghezza dei due piedi, peraltro non confermata dagli esperti.
Certo, oggi parlare del piede di Liutprando può far sorridere; ma si deve ricordare che a tutt’oggi esistono sistemi di misura, ad esempio quello statunitense, che utilizzano ancora parti del corpo – come pollici, piedi e braccia – come unità di riferimento.

Luisa Maioli
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