VACCINAZIONI ANTI COVID, SI PENSA AD UN PASSAPORTO VACCINALE

Pubblicato il 1 Marzo 2021

Tempo fa si parlava dell’introduzione di una “patente di immunità”. Ora, invece, siamo passati al “passaporto vaccinale”.

Ma quali sono le differenze: la prima idea, basata sul via libera alla circolazione a chi dimostrava di avere anticorpi circolanti contro il virus, non ha trovato applicazione. Ora sono sempre più numerose le nazioni che stanno pensando ad un certificato vaccinale per permettere la libera circolazione degli individui che hanno ricevuto il vaccino. Una idea, la cui realizzazione pratica non è di certo imminente ma discussa alcuni giorni fa al Consiglio europeo tra i 27 leader UE.

Alla base di questa scelta è che, una volta ricevuto il ciclo completo di vaccinazione, la persona è ragionevolmente sicura. Il certificato consentirebbe di spostarsi in tutta sicurezza. I risultati della campagna vaccinale nelle nazioni più avanti con le somministrazioni non lasciano dubbi: nuovi casi e ricoveri, soprattutto nella fascia di età over 80 (tra i primi a vaccinarsi) stanno diminuendo sensibilmente.

Il certificato vaccinale, utile al via libera, funzionerebbe in questo modo: a tutte le persone vaccinate verrà fornito un QR code da mostrare in caso di fermo per essere riconosciuto come individuo vaccinato.

 


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