NON ABBREVIARE “2020” NEI DOCUMENTI E CONTRATTI: RISCHIO TRUFFE

Pubblicato il 11 Gennaio 2020

Non abbreviare mai “2020” in assegni e documenti. È l’avvertimento che arriva dagli esperti che mettono in guardia dall’accorciare l’anno appena iniziato in ’20 come si è sempre stati abituati a fare perché può essere pericoloso.

Fino ad oggi il 2018 è stato ’18 e il 2019 è diventato ’19. Con il 2020, però, le possibilità di essere truffati aumentano perché l’abbreviazione “20” può facilmente essere trasformata in qualsiasi altra data degli ultimi due decenni e anche degli anni futuri. Con la semplice aggiunta di un “19”, infatti, la data 5/2/20, ad esempio, può diventare 5/2/2019.

Sulla questione si è espresso anche il dipartimento di polizia americano:

Naturalmente comprendiamo che tutte le date abbreviate possono essere modificate, tuttavia crediamo che la maggior parte qui concorderebbe sul fatto che se un documento di qualsiasi tipo, legale o professionale, viene portato alla nostra attenzione come falsificato o fraudolento, probabilmente aumenterebbe di più i sospetti se avesse come data il 1998 rispetto ad un documento datato 2019 o 2021.


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