RICEVONO 9 MILA EURO PER IL MATRIMONIO MA NON LI VERSANO SUBITO: MULTA PER EVASIONE

Pubblicato il 10 Febbraio 2020

Una vicenda assurda che vede due giovani sposi vittime del fisco. Giulia e Nicola, considerata ora una coppia di evasori abili, si sposano il 25 ottobre del 2014: piuttosto che ricevere il classico servizio di argenteria, ottengono 9mila euro cash. Una cifra importante, considerando soprattutto la vita che hanno davanti e i tanti obiettivi da raggiungere. Ringraziamenti, baci, abbracci e lacrime. Lacrime che però diventano amare quando arriva la formula dell’accertamento da parte dell’erario: le buste contenenti i soldi vanno sotto inchiesta. Il tutto perché la donna parte per una borsa di studio e deposita il denaro un mese dopo il sì. L’uomo invece si reca in banca 15 giorni dopo. Ma per gli ispettori si tratta di un tempo eccessivamente lungo: il sospetto è che quei contanti siano frutto di una piccola evasione.

Sembra un’assurdità ma purtroppo è un vero e proprio incubo, come spiega Giulia:

L’assistente tributarista ci ha detto che non avevamo strumenti per dimostrare quello che affermiamo. E l’onere della prova spetta a noi

Dunque il contribuente, accusato di aver nascosto imponibile, deve provvedere a raccogliere e poi mostrare tutte le prove per accertare la propria onestà. Altrimenti viene considerato colpevole.

Ed è arrivata la sanzione di 4 mila euro. Come se fossero evasori


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